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Viaggi in Inghilterra, occhio alle nuove regole introdotte dopo la Brexit: le novità

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Marco Sparta

I viaggiatori che hanno intenzione di recarsi in Regno Unito devono rispettare una serie di regole, alcune delle quali verranno introdotte dal 2 aprile.

Il 31 gennaio 2020 ha rappresentato una data storica per il Regno Unito: da quel giorno lo Stato è ufficialmente uscito dall’Unione Europea e dall’Euratom. Dal 1° gennaio dell’anno successivo è, invece, terminato il cosiddetto “periodo di transizione” che ha reso definitiva la fine della libera circolazione tra l’UE e il Regno Unito.

Viaggi in Inghilterra, occhio alle nuove regole introdotte dopo la Brexit: le novità (Luoghideali.it)

I viaggiatori, dunque, dovranno rispettare nuove norme per recarsi nello Stato insulare dell’Europa occidentale. Oltre alle regole dovute alla Brexit e già in vigore da alcuni anni, dal prossimo 2 aprile saranno introdotte altre regole per i viaggiatori, inclusi quelli che provengono dall’Italia.

Viaggi in Regno Unito, le nuove regole da rispettare: tutti i dettagli

La Brexit, ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2021, ha comportato delle nuove regole per i viaggiatori che si recano nel Regno Unito. È necessario, dunque, conoscere bene tutte le norme in vigore per evitare problemi al momento dell’ingresso nel Paese.

I cittadini europei per recarsi in Regno Unito devono essere muniti di passaporto che deve essere in corso di validità per tutta la durata del soggiorno. Non basterà, dunque, la carta d’identità, accettata solo per le seguenti categorie di viaggiatori: cittadini irlandesi; lavoratori frontalieri in possesso di permessi speciali; residenti con status Pre-Settled o Settled nel Paese.

Viaggi in Regno Unito, le nuove regole da rispettare: tutti i dettagli (Luoghideali.it)

Non solo, è necessario dimostrare il motivo del viaggio ed anche di essere in possesso di: biglietto di ritorno e fondi economici sufficienti per il soggiorno. Queste regole valgono per i soggiorni di breve durata sino a sei mesi, per motivi di turismo, lavoro, brevi corsi di studio o eventi sportivi o culturali.

In caso di soggiorni di oltre sei mesi, è necessario essere in possesso di un visto, la cui tipologia varia in base al motivo del viaggio (lavoro, studio, ricongiungimento familiare, residenza). I vari visti per il Regno Unito hanno dei costi differenti e tempistiche variabili per l’emissione.

Infine, è necessario sapere che dal 2 aprile 2025, il Regno Unito ha stabilito l’obbligo per i viaggiatori dell’Eta (Electronic Travel Authorisation). Si tratta di un’autorizzazione elettronica per i viaggiatori sprovvisti di visto, dunque, per i soggiorni brevi. Il costo dell’Eta, già richiedibile dallo scorso 5 marzo, è di 10 sterline, pari a circa 12 euro, e la sua validità è di due anni o sino alla scadenza del passaporto in possesso del richiedente al momento della domanda. Il documento verrà richiesto all’imbarco e chiunque sia sprovvisto non potrà salire a bordo di voli diretti nel Regno Unito.

Marco Sparta

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