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Mag 11, 2014 alle 12:41 #1026
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Mag 11, 2014 alle 12:43 #1027
<p style=”text-align: left;”>http://www.piueconomia.it/news/54f32404-1973-415b-966c-957f476e47cd</p>
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Mag 11, 2014 alle 14:55 #1029
Il prossimo 15 maggio, come previsto dal piano d’azione, si terrà alla Spezia l’incontro per elaborare un questionario che verrà successivamente distribuito a tutti gli iscritti al PD comunale affinché lo compilino.
Tale questionario dovrà dare indicazioni sia relativamente all’idea, ai livelli e agli strumenti di partecipazione oggi ritenuti più utili dai nostri iscritti, sia rispetto ai temi da affrontare nelle sperimentazioni di percorsi partecipati che sono previste nella fase successiva del progetto.
Allo scopo di definire tale questionario si è deciso di orientarsi da subito, in coerenza con tutto il progetto, su una modalità partecipata facendo emergere le domande e le opzioni che costituiranno poi il questionario dalla discussione di alcuni tavoli di lavoro composti dai 16 segretari di circolo e da due-tre rappresentanti dei direttivi di ciascun circolo alla presenza di facilitatori e del team del progetto.
A presto l’aggiornamento sullo svolgimento e i risultati dell’incontro! -
Mag 11, 2014 alle 18:14 #1034
Sulla questione generale posta da Fabrizio Barca mi sembra che la costruzione di questo spazio, dalle ragioni alle logiche sottostanti, sia un tentativo strutturato di contrapporsi alla “responsabilità comune perversa”. Tutti i progetti dei Luoghi Idea(li) mettono al centro le persone e nascono dall’esigenza di restituire una voce organizzata che possa essere ascoltata fuori e dentro un partito. Luoghi Idea(li) ha il grande pregio di sostituire alla cantilena senza speranza del “qui non funziona niente” una strategia e progetti finalizzati a produrre risultati visibili, concreti, sostenibili e, caso mai, replicabili con i giusti correttivi in altri contesti. Detto questo torno alle persone alle quali ogni Luogo intende dare voce (cittadini, militanti di partito, lavoratori danneggiati da politiche industriali sconsiderate, piccoli imprenditori, associazioni di quartiere, anziani, ecc), e che dentro ciascun progetto sono chiamate discutere proposte e a fare delle cose (partecipare a un’audizione, spiegare l’organizzazione di un processo produttivo di successo, narrare una storia sulle proprie origini e sulla propria cultura, scrivere alleanze per realizzare iniziative integrate, promuovere proposte presso le Istituzioni o nuovi strumenti di welfare ecc). Un approccio del genere, con il tempo e se diffuso, può emarginare certe manifestazioni. Con un approccio di questo genere non troveranno, credo, molto spazio persone che non hanno un reale desiderio di dare un contributo creativo e costruttivo; ancor meno spazio avranno coloro i quali a una proposta risponderanno con inutile e francamente fastidiosa disapprovazione quando sprovvista di una controproposta da discutere. Su quest’ultimo aspetto mi soffermo ancora un secondo per un auspicio di carattere generale: mi auguro che questa sia davvero una palestra per riappropriarci dell’approfondimento, dell’analisi e della riflessione, elementi, a mio avviso, irrinunciabili per esprimere qualunque opinione sulla complessità nella quale viviamo.
Vorrei dare uno spunto a Roma Luogo Idea(le) che lavora sul tema dei rifiuti e al centro del quale ci sono i cittadini di un vasto Municipio. Come “raggiungere” le persone? Come coinvolgerle? Come renderle parte attiva del progetto? Il coinvolgimento dei cittadini sul tema dei rifiuti ha, tra gli altri, obiettivi conoscitivi/informativi da trasformare in comportamenti agiti (sperimentazione della differenziata). E’ ragionevole pensare che tutti possano essere coinvolti e contribuire in modo identico o arrivare ai comportamenti attesi nello stesso tempo? Forse no. Sarebbe allora utile riflettere sull’opportunità di non chiedere a tutti le stesse cose, vale a dire di non coinvolgere in modo indistinto i cittadini del Municipio. Segmentare la popolazione residente per fasce d’età o sulla base di qualunque altro criterio che sia rappresentativo e ritagliare, per campioni di ciascun segmento, un ruolo: questo è lo spunto di riflessione. Da ciò potranno derivare conseguenti ragionamenti sulle azioni specifiche da realizzare insieme a ciascun segmento, sulle modalità di comunicazione ecc. L’area urbana interessata dal progetto offre, ovviamente, diversi criteri per una clusterizzazione e alcuni luoghi di aggregazione caratteristici presso i quali attivare iniziative. Attribuire un ruolo alla “popolazione segmentata” può favorire la responsabilizzazione e la coesione e facilitare il monitoraggio dei risultati. Si dovrebbe prevedere anche un coinvolgimento di quelli che lavorano nell’area di riferimento: i commercianti, inclusi i ristoratori che se pure non numerosissimi possono costituire un interessante punto di osservazione, e i collaboratori familiari. I comportamenti di entrambe le categorie sono di rilievo rispetto al tema trattato. Buon lavoro Roma Luogo Idea(le).
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Mag 11, 2014 alle 22:02 #1035
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Mag 11, 2014 alle 22:05 #1036
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Mag 12, 2014 alle 15:23 #1049
renzo piano ci raggiunge per la grande caccia al tesoro, per cercare “la terra di frontiera che accende l’immaginazione, eccita il desiderio…” !!!
http://www.inu.it/wp-content/uploads/Repubblica_Piano_12_maggio_2014.pdf
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Mag 12, 2014 alle 17:33 #1054
Di imprese partecipate si parla nell’ultimo numero della rivista “Una città” (http://www.unacitta.it/<wbr />newsite/interviste.asp, articolo “Trova tu la soluzione”), e se ne parlerà il 14 maggio, alla presentazione della ricerca “Le persone e la fabbrica”. Il convegno si conclude con una tavola rotonda presieduta da Bruno Manghi, che ha accettato di far parte del Comitato Locale di Inchiesta del nostro Luogo Idea(le) su Emancipazione dei Lavoratori e Competitività.
Andiamo a sentire!? -
Mag 12, 2014 alle 22:39 #1058
Richiedere un codice fiscale per un circolo del PD sembra facile. Solitamente i circoli di un partito ottengono tranquillamente un codice fiscale presentando una semplice documentazione (atto costitutivo o verbale di assemblea di costituzione o dichiarazione del segretario). L’agenzia delle entrate ha anche uno specifico codice per le sezioni di partito (Attività dei partiti e delle associazioni politiche) che rientra nella macro categoria “associazioni non riconosciute”. Con quel codice fiscale una banca concede l’apertura di un conto corrente. Fin qui la partita sembrerebbe chiusa. Invece no. Sono tante le domande a cui è difficile dare una risposta certa e definitiva.
Esistono sostanzialmente tre aree critiche che sarebbe necessario approfondire.
La natura giuridica del Partito
I partiti non hanno oggi una normativa specifica; sono considerati e disciplinati come associazioni non riconosciute, con una loro soggettività ma senza personalità giuridica.
Ma come devono essere considerati i circoli del PD? Sono associazioni autonome, anche dal punto di vista giuridico o sono delle articolazioni territoriali di un’associazione nazionale? Quali sono quindi i livelli di autonomia giuridica, contabile ma a questo punto anche politica, dei circoli del PD?L’organizzazione del partito
Il PD si definisce partito federale costituito da iscritti ed elettori (art. 1 Statuto nazionale);
Come già osservato nella discussione, al partito si aderisce in modo diretto, con l’iscrizione, e non tramite l’adesione a circoli territoriali che a loro volta aderiscono al partito nazionale (c.d. adesione di II livello).
Come regolamentare quindi i rapporti tra il PD, i suoi circoli, gli iscritti e gli elettori? E’ possibile quindi iscriversi al PD senza iscriversi ad un circolo? Potrebbe essere il PD un’associazione di associazioni?La carenza di normativa
Come già evidenziato, non sussiste, allo stato, una normativa specifica per i partiti, normativa che, per molti aspetti sarebbe necessaria; la disciplina è ricavata utilizzando il modello civilistico delle associazioni non riconosciute. Quelle poche norme che regolamentano le attività del partito politico sono sempre legate al suo finanziamento. Ma anche qui, le vaghe e indefinite prescrizioni normative creano situazioni di estrema informalità che dipendono quindi dal contesto locale, della legislazione utilizzata, del “fatturato” che ogni circolo si trova a gestire.Naturalmente il discorso non può essere affrontato solo per via giuridica. La questione è tutta politica e ne discende quindi che ad ogni modello di partito che si sceglie, corrisponde un corrispondente abito giuridico la cui conseguenza principale è la questione del finanziamento della politica.
Se per la questione del finanziamento privato è necessario individuare un’adeguata normativa fiscale e contabile che incentivi le donazioni private e premi la trasparenza, magari regolamentando la partecipazione ai bandi pubblici, per il finanziamento pubblico (oggi abolito quasi definitivamente) si dovrebbero individuare le modalità di finanziamento delle realtà territoriali da parte del livello nazionale. -
Mag 13, 2014 alle 23:03 #1071
Avviamo le attività “al pubblico”. I Circoli PD dei 5 Municipi che hanno già avviato la Nuova Raccolta Differenziata presenteranno le esperienze dei Municipi III, VI, IX, XI e XIII per evidenziarne criticità, risultati e opportunità
16 maggio, ore 18.
Circolo PD Donna Olimpia – Roma
L’incontro è aperto al pubblico
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Mag 14, 2014 alle 18:14 #1084
AnonimoVediamo se ho risolto i problemi di formattazione. Copio ed incollo un testo dalla piattaforma:
<p class=”topic-meta”>11 maggio 2014 at 17:46</p>
Strana la vita. Ulderico ti segnala un problema, tu lo risolvi e lui non mi dice niente.
Ora copio ed incollo un testo da word
<p style=”widows: 8;” align=”JUSTIFY”>L’obiettivo di questa scheda è presentare alcune semplici elaborazioni che consentano stabilire se vi sia relazion<b>e fra spesa pubblica e crescita</b> economica, con l’obiettivo di valutare se, ed in quale direzione, variazioni della spesa pubblica possano costituire condizione necessaria e/o sufficiente per stimolare la crescita.</p>
<p style=”widows: 8;” align=”JUSTIFY”>ed ora copio incollo un testo da repubblica.it</p>
<p style=”widows: 8;” align=”JUSTIFY”><span style=”color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13.63636302947998px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #ffffff; display: inline !important; float: none;”>Una possibilità di svolta non solo per gli utenti ma per gli stessi creatori di MakeItApp: “Siamo una startup tutta italiana, con un team giovane e fermamente convinto che anche in Italia si possa fare innovazione a livello mondiale – conclude Soncini Sessa – io sono laureato in Urbanistica ma ho abbandonato la mia materia quando ho realizzato che tutte le offerte di lavoro che ricevevo mi avrebbero portato all’estero. Ho deciso allora di intraprendere quest’avventura per cercare di dare il mio contributo alla ripresa del nostro paese e, perché no, realizzare qualche bella app di Urbanistica. Come me già più di mille utenti sono pronti a dare inizio alla loro personale rivoluzione mobile sulla nostra piattaforma”.</span></p>
<p style=”widows: 8;” align=”JUSTIFY”></p>
<p style=”widows: 8;” align=”JUSTIFY”>incrocio le dita</p>
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Mag 14, 2014 alle 18:18 #1085
Anonimommm, una cosa alla volta. vediamo con i p
Strana la vita. Ulderico ti segnala un problema, tu lo risolvi e lui non mi dice niente.
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Mag 11, 2014 alle 17:35 #1032
Al simpatico romanaccio che mette tutto insieme nella plastica e butta nel quartiere vicino farei recapitare (se fossi un assessore del comune dei “cretini”) una letterina simile:
Caro concittadino, abbiamo deciso, visto che Lei considera assurdo differenziare la monnezza, di trasformare il vostro giardinetto pubblico, dove portate a giocare i vostri bambini, in una piccola discarica di indifferenziata, perché, essendo fallito il progetto della differenziazione, non sappiamo proprio dove conferire i vostri rifiuti. L’alternativa era quella di alzarvi le tasse per potere continuare a trasferire la vostra monnezza in inceneritori lontani. Oppure quella di obbligarvi a tenerveli in casa.
Certo che non capirà,
porgiamo i più cordiali saluti.
L’assessore cretino .<p class=”MsoNormal”>Non sarà un metodo dialogante, ma con certe forme di inciviltà è difficile ragionare.</p>
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Mag 11, 2014 alle 17:46 #1033
Strana la vita. Ulderico ti segnala un problema, tu lo risolvi e lui non mi dice niente.
Io rispondo a un post di Barca scrivendo prima con word, lo copioincollo sulla piattaforma e mi compaiono formule assurde, lo dico a Ulderico, lui mi dice che ti ha già segnalato il problema per un post di Barca (lo stesso al quale ho risposto io). Vengo qua, scopro che tu hai risposto a Ulderico e risolto il problema, ma lui non aveva ancora letto.
E a me nessuno dice niente!!!!!
P.S. Per gli appassionati di Beautiful, Ulderico è mio marito e viviamo sotto lo stesso tetto.
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Mag 12, 2014 alle 10:28 #1037
AnonimoBuongiorno,
sono l’apprendista stregone per la comunicazione visiva, quasi iconica, del team nazionale dei Luoghi idea(li). Lavoro nella PA e sono iscritto al PD (quasi una filastrocca). Affido il resto della presentazione al racconto di me che faccio attraverso @piergiorgio1968.
Ci aspetta molto lavoro e sarà anche divertente farlo insieme.A presto.
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