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Mag 6, 2014 alle 0:24 #953
Quella del rispetto dell’ambiente è una pre-condizione più che un punto integrativo del progetto, così come la gestione dei rifiuti come opportunità economica mi sembra un obiettivo generale non solo per il progetto Sibari-Pollino ma anche per la Calabria, per il Mezzogiorno e per tutta l’Italia.
Antonello Pompilio -
Mag 6, 2014 alle 23:15 #962
Ci sono luoghi dai quali non riesci a separarti,li porti sempre nel cuore anche a distanza di anni e anche quando le distanze ti dividono.
Avellino Luogo Ideale è un’area industriale dismessa da anni, localizzata nella zona est della città,un tempo periferia ma oggi prolungamento naturale del centro.
Quando si parla di area industriale,stabilimento dismesso e capannoni,la prima domanda che ti pongono è “cosa si produceva ?
Bene.Nell’ex Isochimica di Avellino non si produceva niente.Anzi,si toglieva ciò che in altre parti avevano prodotto male.
Nell’ex Isochimica si smontavano gli interni delle carrozze dei treni ripulendole da quello strato di coibentazione tra la lamiera esterna e i pannelli a contatto con i viaggiatori.
“Scoibentazione” era il termine tecnico per indicare l’attività manuale.
Di “scoibentazione” si parlava a chi andava a chiedere lavoro,di “scoibentazione” ti parlavano coloro che “scoibentavano” e di “scoibentazione” si parlava ai tanti abitanti del posto,me compreso, che per abbondanti 5 anni hanno convissuto con un odore misto di acido e vetroresina.
Quando la “scoibentazione” fu terminata e l’Isochimica intanto divenuta Elsid,chiuse il suo ciclo produttivo,capimmo che quella coibentazione dei treni era costituita da FIBRE DI AMIANTO e per 5 anni anni era stato “scoibentato” AMIANTO.
Capimmo che all’Isochimica si produceva la morte.
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Mag 7, 2014 alle 16:34 #963
Buonasera a tutti!
Una cosa che posso dire sulla raccolta differenziata è che, molto spesso, i cittadini differenziano e i comuni indifferenziano.
Spesso, accade anche che si salti il turno di raccolta, con la conseguenza che i rifiuti devi tenerteli per una settimana, a meno di non fare qualche km e buttarli verso un punto di raccolta pubblico, già stracolmo di rifiuti.
Andrea
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Mag 8, 2014 alle 15:41 #998
Andrea Pagliaricci, per quel che so io, nei comuni dove non ci sono ancora le strutture adatte per differenziare davvero (tipo ecocentri, isole ecologiche, dove ci sono grandi cassoni per raccogliere i rifiuti che arrivano già differenziati dai cittadini nei vari giorni della settimana) si comincia comunque con l’educare le persone a separare. Cioè sembra una perdita di tempo, invece può servire per essere abituati a differenziare, così quando il comune potrà, o vorrà, farlo, il processo sarà più rapido ed efficace. Non so se sono stata chiara.
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Mag 8, 2014 alle 18:02 #1007
Sei stata chiarissima, ed in linea di principio condivido in pieno quel che dici.
Tuttavia, andrebbe considerato anche il fatto di dover educare i maleducati: molto spesso, la battaglia è persa in partenza.
Ci sono alcuni comuni che non credo vogliano realmente differenziare, ma solo vendere i sacchetti colorati.
Il comune di Pomezia è un buon (in realtà, cattivo…) esempio di quel che dico.Come dice vittoria maria peri, sarebbe interessante seguire il camioncino…
Andrea
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Mag 8, 2014 alle 11:38 #996
Le strategie di comunicazione elettorali hanno progressivamente acquisito sempre maggiore importanza nella società mediatizzata odierna. 1) Quali esperienze si segnalano in Italia nella formazione degli attivisti sul tema? 2) Quali pratiche innovative hanno significativamente contribuito all’affermazione di un candidato?
Proviamo a ragionarne partendo dalle esperienze maturate nei territori…
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Mag 8, 2014 alle 11:49 #997
Il tema è certamente complesso, a diverse latitudini sono state sperimentate e ricercate soluzioni innovative. La comunicazione in rete e le tecniche che la precedono e la attuano sono fondamentali per la politica: quali esperienze di lavoro, mobilitazione e formazione sono state realizzate sul tema all’interno dell’organizzazione partitica nel corso di questi ultimi mesi?
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Mag 8, 2014 alle 16:13 #999
Ciao a tutti. Abito nell’XI municipio che ha avviato già da qualche mese la raccolta differenziata. Come abitante del quartiere segnalo molte ombre e luci pressochè inesistenti. Osservo diversi problemi, ne elenco qualcuno
1) collocazione dei cassonetti – assumono la forma di veri e propri “trenini” (umido, plastica e metallo, vetro, carta, indifferenziata) che a vlte sono stati messi addirittura sul marciapiede.
2) Il piano di raccolta segnalato sui depliant dell’AMA non corrisponde a quello effettivo. I cassonetti sono spesso stracolmi e la spazzatura viene depositata accanto.
3) comportamento dei cittadini:
alcuni errori di concetto: la carta viene messa in buste di plastica e conferita nel cassonetto carta
lecito scoraggiarsi quando arrivi con cinque spazzature differenziate e tutti i cassonetti sono pieni . resta anche il dubbio di dove la differenziata viene conferita dall’AMA. Sarebbe interessante seguire e filmare la raccolta del camion.
La segnalazione agli addetti del municipio – assessori presidente – non sembra sortire effetti immediati, oltre a un mesto incoraggiamento.Vi posto qualche foto dei giorni scorsi, tanto per dare un’idea (non capisco però come farlo) qui.-
Mag 8, 2014 alle 17:57 #1005
Ti è mai capitato che l’addetto alla raccolta ti dica: ‘ma che c[…] dividi affà! Tanto buttamo tutto insieme!’
E’ scoraggiante anche il menegreghismo dovuto alla mancanza di educazione del cittadino, e spesso dei tuoi vicini di casa, che buttamo come più gli aggrada, facendo correre il rischio di multe a tutti.
Della serie ‘tanto a mme, che mme frega’!
E quelli che buttano le bottiglie sporche?
E quelli che ti fregano il minicassonetto?
Andrea
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Mag 9, 2014 alle 17:40 #1020
Ciao Lucio. Quanto poco invidio gli amministratori di forum e blog! Domanda: sono registrato come componente del team di un luogo ideale (Roma). C’è una qualche classificazione gerarchica per cui io non posso intervenire nel forum del mio luogo? Grazie!
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Mag 10, 2014 alle 15:42 #1023
Ciao Cristiano, devi entrare a far parte del tuo gruppo prima di poter commentare ed intervenire in quella sezione. Cerco di spiegarlo nel punto 3 del post di ieri. Un saluto!
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Mag 11, 2014 alle 10:03 #1025
Lo sospettavo ma non trovavo i link… Grazie Lucio che ci illumini i percorsi, e buona domenica!
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Mag 10, 2014 alle 11:46 #1021
Nel suo bel saggio sulla cittadinanza attiva Giovanni Moro ci ricorda che essere “cittadini politicamente attivi” non ha necessariamente un connotato morale positivo. Essere cittadini politicamente attivi vuol dire compiere azioni non rivolte ai tuoi interessi ma a segnalare e mettere in atto il tuo potere di cambiare le cose. Può trattarsi di non mangiare, e fare attiva propaganda affinché non si mangi, tonno rosso. Ma può anche trattarsi di combattere e spingere gli altri a combattere la costruzione di un impianto di compostaggio, pure efficace e sicuro. Il secondo obiettivo va contro l’interesse generale ma esso non è liquidabile come la “difesa del proprio orto” – il nostro not in my backyard (Nimby) – perchè nella percezione di chi lo persegue è una battaglia per tutti. Possiamo chiamarla “responsabilità comune perversa”.
Compito di un partito ripensato a misura di questo secolo è intercettare e dare spazio a tutte queste nuove offerte di cittadinanza attiva, individuale o organizzata, ricercando con esse obiettivi di interesse generale. Discutendo con intensità e in modo informato quali obiettivi e azioni siano davvero di interesse generale. In spazi di confronto aperto e partecipato. Questo è proprio il compito che si sono dati i circoli territoriali del Pd di Avellino e Roma che animano questo progetto. Mettere alla prova dei fatti un partito che sappia indirizzare alla tutela dell’ambiente una responsabilità comune.
Un piccolo episodio quotidiano viene d’aiuto a capire il lavoro che c’è’ da fare. “Quando hanno introdotto la differenziata – dice uno – ho comprato i nuovi bidoni e ho le sacche di tutti i colori, poi ogni mattina raccolgo in una gran plastica tutta la mia monnezza e la porto in macchina ai cassonetti del quartiere accanto”. “Ma così fai una fatica doppia. Non ti converrebbe usare il nuovo sistema?” – chiede l’altro. “Certo – é la risposta – ma così gliela faccio vedere io a quei cretini !”. Il boicottaggio della differenziata costa fatica. Lo fai per segnalare e far pesare il tuo dissenso verso una politica, che consideri cretina. È un atto politico. Di sfiducia nello Stato, attiva, non passiva. Non c’è stato un confronto pubblico sulla sua utilità. Su come andasse realizzata. Non ci credi proprio che quella monnezza resterà differenziata. Che quello che ti chiedono serva a qualcosa. É l’ennesima vessazione. E allora te la faccio vedere io.
Ora scontiamo pure la “romanitá” di questa storia. Resta un messaggio generale. Che è la traccia su cui lavorare. La traccia per un partito che, resecando il suo cordone ombelicale con lo Stato, anche quando a governarlo siano persone uscite dalle proprie file, offra ai cittadini lo spazio per smontare pezzo a pezzo i convincimenti che conducono a quella “responsabilità comune perversa”. E, per farlo, offra loro anche gli strumenti per cambiare, dove serve, la politica adottata, per piegarla alle esigenze dei cittadini di quel luogo. E per costruire con loro gli strumenti di monitoraggio e di lotta affinché lo Stato faccia le cose che rendono giusta quella politica: garantisca cioè che la differenziazione prosegua lungo tutta la filiera e produca davvero gli effetti che promette.
Questa è la scommessa.
A chi dovesse capitare di leggere queste righe propongo, oltre ovviamente a dirmi che ne pensano, di leggersi le strategie e i piani di azione dei Pd di Avellino e Roma e suggerire loro idee e strumenti per affrontare la nuova battaglia con ancora più forza.
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Mag 10, 2014 alle 14:53 #1022
Ciao Lucio. Nel post di oggi di Fabrizio compaiono tag xml
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Mag 10, 2014 alle 15:43 #1024
Ciao Ulderico, sì, mi sa che ha scritto prima in word e poi ha copiato ed incollato sul forum, portandosi le odiose formattazioni di Bill Gates. Ho corretto, grazie per la segnalazione!
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