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Set 5, 2014 alle 8:50 in risposta a: Milano Via Padova – Crowdfunding Micro-architettura partecipata #1496
Mancano due settimane e Milano – nonostante agosto- ha raggiunto 80% dei fondi necessari. Bravi!!!
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Set 10, 2014 alle 17:44 in risposta a: Verso Rifiuti Zero – per la facilitazione e il miglioramento delle politiche ambientali #1521
http://www.retedeldono.it/progetti/luoghi-ideali/verso-rifiuti-zero
Ci siamo lanciati anche noi alla ricerca di fondi, ci siamo dati un obbiettivo alto, 10’000 EUR
In particolare chiediamo risorse che ci consentano di:
– Fino a 1.000 euro: di realizzare incontri con esperti ai quali bisogna almeno pagare le spese di viaggio, la produzione di materiali informativi da distribuire, la stampa di materiale illustrativo;
– Fino a 3.000 euro: di produrre un manuale sulla riduzione di rifiuti che proponga indicazioni a livello dei comportamenti individuali, delle associazioni e delle piccole imprese e delle amministrazioni pubbliche;
– Fino a 8.000 euro: di realizzare una applicazione per dispositivi mobili che consenta di sviluppare e mantenere nel tempo l’attenzione dei cittadini sulle questioni ambientali e del decoro urbano.
A chi contribuirà al progetto verranno inviati:
– Da 10 euro in su: un pdf con alcune indicazioni sulla gestione domestica dei rifiuti (e il manuale nel caso in cui sia sostenibile la sua realizzazione) che verrà inviato al termine della campagna;
– Ai primi quattro che doneranno da 100 euro in su: a scelta una Ribicinta (prodotta dalla Cooperativa Sociale Il Grande Carro) o una shopper o una collana in materiale riciclato (produzione RiscArti);
– Ai primi quattro che doneranno da 300 euro in su: una city bike o una mountain bike rigenerata da Il Grande Carro;
Ci date una mano
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Set 11, 2014 alle 11:03 in risposta a: Il Circolo Copernico avvia il crowdfunding per VIVA VIllanoVA #1525
VIVA VIllanoVA è un percorso partecipativo che ha come protagonisti gli abitanti del quartiere cagliaritano di Villanova.
Da settembre 2014 a marzo 2015, saranno diversi gli appuntamenti per adulti e bambini, per confrontarsi, divertirsi e vivere il quartiere all’insegna della coesione sociale e del confronto fra generazioni e culture.
Sono previsti dei momenti di confronto con gli abitanti, delle feste di quartiere, passeggiate esplorative e giochi per tutte le età.Tutti possono partecipare! Non solo agli eventi ma anche alla fase di organizzazione e progettazione.
Se vivi, lavori o hai a cuore il quartiere di Villanova, partecipa anche tu!
Il progetto è promosso dal Circolo Copernico del PD, che ha sede nel quartiere, intorno al quale si è creato un gruppo di persone (interne ed esterne al circolo) che sta portando avanti il progetto.
VIVA VIllanoVA è stato selezionato a livello nazionale all’interno della rete Luoghi Idea(li) di Fabrizio Barca, che raggruppa 11 progetti in tutta Italia focalizzati su questioni sociali, culturali ed economiche prioritarie per il territorio.Viste le disponibilità finanziarie iniziali inesistenti, abbiamo progettato attività low-cost che potessero essere realizzate con spese minime.
Nonostante questo, l’organizzazione degli eventi in programma volti a favorire l’integrazione nel quartiere di Villanova richiede investimenti iniziali, per quanto attentamente calcolati e ridotti al minimo.Contribuisci anche tu a rendere possibile questo progetto.
Le rivoluzioni sono più belle se condivise!Unendo le forze, VIVA VIllanoVA avrà gambe per camminare e fare tanta strada, insieme.
Supporta il nostro progetto facendo una donazione!
http://www.retedeldono.it/progetti/associazione-supernova/vivavillanova-di-luoghi-idealiIn alternativa puoi fare un versamento all’Associazione SuperNova IBAN IT92K033596768451070017844
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Eccoci qua Verso Rifiuti Zero – Donna OLimpia UNA SINTESI di questi mesi passati a lavorare insieme, a <condividere>, <cominucare>, <contaminare>, <incontrare>, e trasferire e ricevere <conoscenza>. Bello questo percorso
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La nostra azione inizia a dare frutti (insperati).
Grazie alla Vice Presidente del Municipio Daniela Cirulli (iscritta al nostro Circolo e al Gruppo), dopo la nostra sollecitazione nata con il lancio di Mi Rifiuto (https://www.facebook.com/events/646606782103991/?ref=22 ) che voleva essere strumento di raccolta di problematiche e situazioni critiche nel municipio, abbiamo incontrato la Presdidente Cristina Maltese, la Vice Presidente Daniela, e l’Assessore all’Ambiente Sig.ra Mozzilli.
Di seguito ecco come è andata, dalla penna di Cristiano (il nostro miglior REPORTER):
Forse abbiamo trovato la nostra definizione: siamo dei waste watchers. E’ da Aprile che scrutiamo i cassonetti come se fossero forzieri del tesoro.
Per cui: non ci riteniamo tecnici, ma andiamo all’incontro con il Municipio con un buon bagaglio di osservazioni, fotografie, risultati di questionari e appunti di colloqui, memorie olfattive e tassonomie. Per essere dei dilettanti abbiamo la cassetta piena di attrezzi. Ma siamo sempre “lì” per imparare, per cui apriamo i quaderni e le orecchie per capire come si sta muovendo il Municipio. Che, va detto prima di ogni cosa: si sta muovendo. Osservano, ascoltano, vanno nei mercati assieme agli eco-informatori di AMA, ricevono mail a bizzeffe che non si tengono nel cassetto ma rigirano ad AMA. E con AMA si sentono e si incontrano. Sembra quasi che nel Municipio non ci siano più questioni di Rom, di Ville Storiche, di buche e di trasporti, ma la sola immensa questione di far funzionare la raccolta differenziata.
Va detto anche che l’analisi – che poggia pur sempre su oggetti di informazione comune e sulle segnalazioni della stessa cittadinanza – è pressoché la stessa che ha fatto il nostro gruppo, e che noi abbiamo sintetizzato in un documento illustrato che parla di un avvio estremamente lento e pieno di intoppi, con:
una informazione assolutamente carente, approssimativa, disallineata nei tempi se non addirittura dislessica e disgrafica quando fornisce indicazioni errate su cosa va messo nei cassonetti disponibili;
una distribuzione dei cassonetti che ad esser bonari definiamo lacunosa ed approssimativa, definitivamente orientata alle esigenze del “raccoglitore” più che a quelle della popolazione che utilizza il servizio;
una gestione complessivamente ancorata alla logica delle “emergenze”;
una politica di comodo (per l’operatore di raccolta) quando si tratta di mettere mano ai rifiuti degli esercizi commerciali e dei servizi.
Le criticità son quelle, che per l’Amministrazione del Municipio si traducono in un elenco piuttosto minuzioso di osservazioni, richieste di intervento e di correttivi ad AMA.
Noi portiamo un aggiunta di proposte:
sulla questione dei rifiuti dei Negozi e dei Ristoranti, che non è tanto un problema di gestione quanto di scelte industriali di AMA, che tratta quei rifiuti alla stregua di quelli domestici;
sulla necessità di riproporre una campagna informativa ampia;
sulla necessità di “correre” nel mettere le etichette appropriate ai cassonetti;
sulla opportunità di introdurre una raccolta porta a porta limitatamente ad alcune strade che, pur inserite “nominalmente” nella raccolta stradale, di fatto non sono servite perché la conformazione delle strade stesse impedisce l’attraversamento da parte dei camion di AMA.
Anche su queste proposte troviamo la sintonia del Municipio, che però riporta i limiti posti da AMA, che su una serie di questioni risponde (non a noi, al Municipio): non riusciamo a farlo.
Compresa la stampa di una quantità adeguata di etichette.
Questo ci sembra bizzarro. Ci sembra bizzarro che non si trovino fornitori quando le imprese non aspettano altro che commesse; ci sembra bizzarro che su un territorio popolato quanto il comune di Pavia non si possa disporre di una seconda squadra con un mezzo a passo ridotto e due o tre operatori per raccogliere l’umido in 10-15 stradine; ci sembra bizzarro che non si possa organizzare una più puntuale raccolta dei cartoni e dell’umido degli esercizi commerciali.
Pensiamo che, per ovviare a queste bizzarrie (una logica conservativa dell’azienda municipalizzata?) ci siano tre o quattro cose da fare:
– rendere l’osservazione, l’analisi e le proposte più “sistematiche”. Fin qui gli elementi critici sono stati soprattutto numerosi, grazie al servizio mail messo a disposizione nel nostro come negli altri municipi. Raccoglie un po’ di tutto e raccoglie tanto. Ne consegue però prevalentemente (per la qualità di risposte che si riesce ad ottenere da AMA) una gestione di una successione di emergenze, ancora con la logica della “straordinarietà”. E’ un meccanismo di domanda – risposta che non struttura alcuna soluzione stabile. Per cui, come dire: è il momento di differenziare; passare quindi dall’ottenere e inoltrare migliaia di mail ad una azione progettata di verifica di quel che non va: considerato anche che se l’ampia zona territoriale del porta a porta sta dando risultati eccellenti, è nell’area della raccolta stradale (popolosa ma territorialmente più limitata) che si concentrano i problemi;
– incanalare i problemi sui quali AMA dice che non può fare nulla, trasferendoli per via istituzionale dal livello della gestione (Municipio) a quello della titolarità della committenza (Comune); ben sapendo che alla committenza vanno trasferite questioni già organizzate, e non osservazioni obiettive ma minuziose, e dovendo quindi produrre uno sforzo produttivo non irrilevante ed al quale può essere opportuno “partecipare”;
– ottenere la solidarietà e la concorrenza all’obiettivo da parte della cittadinanza ed anche degli esercizi commerciali: facendoli sentire “accuditi”; motivandoli con azioni positive ed evidenziando i risultati comunque importanti già raggiunti.
A questo proposito: le pagine del blog “materassopoli” sono ferme a Febbraio 2014. Non si trovano più materassi abbandonati più o meno da quando il Sindaco di Roma fece una sfuriata pubblica contro il management di AMA. Da allora la repubblica di materassopoli, cantinopoli e soffittopoli ha ricevuto una potente delegittimazione a Roma.
Quindi: si può.
Data dell’incontro: Lunedì 13 Ottobre, ore 18.30 – 20.00
Luogo: Municipio XII
Presenti:
Per il Municipio: C.Maltese, D. Cirulli, L.Mozzilli, A.Maranzano.
Per il Forum Ambientalista: A.Toppoli, E.Varinetti
Per Verso Rifiuti Zero: M.Ventimiglia, A. Lorenzo, C.Di Francia
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Il campo di gioco non è un prato, ma un quadrilatero di circa settemila alloggi costruiti negli anni trenta. E la complessità etnica non è diventata razzismo (perlomeno non ancora, nonostante i tentativi di Salvini & Co), anche se vede gli anziani italiani barricarsi in casa per paura delle giovani famiglie di migranti.
Il derby delle case popolari a Sansiro conquista la prima pagina del Corriere della Sera.
Leggiamo in cronaca: “In tutta Milano, la settimana dal 20 al 26 ottobre: 54 tentativi di occupazione (16 «riusciti», gli altri sventati). Da gennaio a ottobre 2014, i tentativi di occupazione abusiva in città sono stati 1.278 , circa il doppio rispetto al 2010 (erano 667). In quegli appartamenti, in 3 casi su 4, c’erano cittadini stranieri, tra cui 256 egiziani, 205 romeni, 143 marocchini. Gli italiani che hanno occupato o tentato di occupare sono stati 324. Queste cifre spiegano anche quali siano i gruppi che hanno sentinelle nei quartieri (per trovare gli alloggi vuoti) e fanno affari sfondando le porte per 500 euro e più.”
La regola è di utilizzare donne con bambini come passe par tout: senza assistenti sociali lo sgombero non può aver luogo. Poi con calma interverranno squadre legate al racket per cambiare le serrature, portare i mobili e “consolidare” le occupazioni.
ALER, riporta la cronaca dei quotidiani milanesi “pubblica i resoconti degli interventi, da 10 a 20-25 al giorno. Sono firmati dai 24 ispettori che vanno a verificare le nuove occupazioni abusive”.
E veniamo all’oggi: “Via Ricciarelli, quartiere San Siro, sabato 25 ottobre, ore 15: tre ragazze rom stanno sedute sul bordo dell’aiuola nel cortile, la madre tiene in mano due sacchetti, il poliziotto restituisce i documenti. Sgomberate «in flagranza». Avevano occupato nella notte. Questa però non è un’occupazione, nella denuncia il reato verrà classificato come «violazione di domicilio». Perché quell’alloggio popolare, a poche centinaia di metri dallo stadio «Meazza» di Milano, era abitato. Assegnato a un uomo ricoverato in ospedale per problemi psichiatrici.”
Facciamo un giro intorno a Piazza Selinunte: in via Maratta al civico 3 sono stati occupati 21 alloggi negli ultimi due mesi, in via Tracia ci sono 120 case di cui 80 sono in mano agli abusivi, nella palazzina in via Paravia 82 è rimasto un solo affittuario in regola.
Bastano queste poche citazioni dalle cronache dei giornali milanesi per cogliere la dimensione del conflitto, frutto di decenni di cattiva politica. Ma anche di trascuratezza e disinteresse da parte della sinistra: e pensare che oggi – sul problema dell’abitare a Milano – il Comune, la Giunta ed i partiti di Sinistra sono sulla difensiva, di fronte alla propaganda del centro destra. Quel centro-destra, con Lega in testa, che ha la responsabilità delle politiche della casa, integralmente controllate dalla Regione. Che ha condotto l’ALER al dissesto, al commissariamento ed al blocco operativo, lasciando migliaia di appartamenti vuoti per anni, alla mercè della illegalità. Che – come unica politica di difesa del patrimonio edilizio pubblico – demolisce i sanitari e sventra le proprie case, nel tentativo di renderle inabitabili ed in-occupabili (potente metafora della crisi di un modello economico!). Ma il bisogno di casa è tale, che spesso gli abusivi si accampano tra queste macerie, pur di non passare l’inverno sotto le stelle.
Tale è la distanza della sinistra di governo dalla società, che sembra aver realizzato la gravità del problema solo dopo che i comizi di Salvini, Meloni e Lupi nelle vie di Sansiro hanno cavalcato il disagio sociale. Quel disagio di cui gli uomini e le donne al governo della Regione Lombardia sono i primi responsabili. Qui si apre una riflessione importante e significativa, istruttiva ben al di là della vicenda particolare: quando la sinistra perde di vista il sociale, rincorrendo rappresentazioni post-moderne ad uso dei talk show televisivi, perde la capacità di leggere le trasformazioni in atto e finisce per essere spiazzata dalla propaganda populista anche sul piano tattico, trovandosi costretta ad una posizione difensiva, nel tentativo (vano) di rispondere ad attacchi del centro-destra, privi di qualsiasi fondamento logico e politico.
Per chi vive nel quartiere è però ben chiaro che i cittadini non assistono indifferenti, che qui ci giochiamo la società che vogliamo. Nel quartiere sono attive organizzazioni storiche, comitati spontanei, associazioni per l’insegnamento dell’italiano, associazioni di genitori nelle scuole, esperimenti di orti condivisi, la camera del lavoro e i sindacati inquilini e molto altro. E’ attivo anche il Circolo del PD Pio La Torre, al cui interno abbiamo promosso il progetto “i cortili aperti di sansiro”. Uno degli 11 progetti di “luoghidea(li)”: un lavoro di animazione sociale, di tessitura di relazioni, di luoghi e parole, di oggetti e racconti, che sappiano creare le occasioni per costruire identità comuni, senso di appartenenza e partecipazione.
Il metodo di lavoro è il confronto personale, diretto e da marciapiede con le tante identità (le storie personali) presenti nel quartiere. E’ promuovere la collaborazione con tutte le associazioni radicate nel tessuto locale, che lavorano sul sociale. E’ presentarsi col proprio simbolo di Partito per “consumare le suole sui marciapiedi di sansiro”, non per “mettere il cappello” sul lavoro degli altri. E’ poi ragionare sui concetti emersi (la sicurezza, la casa, la famiglia, il viaggio, il lavoro) estrarre i contenuti “forti” dal materiale raccolto, rappresentare gli oggetti simbolo di questi incroci, promuovere il confronto e la contaminazione. E’ restituire, in animazioni organizzate con una scuola di teatro ed altri volontari, la ricchezza delle esperienze raccolte, con mostre itineranti nei cortili, esponendo gli “oggetti da niente” che i cittadini ci hanno affidato. E’ scegliere con gli abitanti del quartiere il campo di gioco, i colori delle maglie, l’arbitro e come organizzare la grande festa che seguirà. -
Sembra una goccia nel mare dei problemi, ma può dilagare. Bravi!!!
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https://mappingsansiro.files.wordpress.com/2014/11/20141107_larepubblica_intervistafc.pdf
ecco un articolo che informa e spiega come siamo arrivati a questi paradossi
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Nov 30, 2014 alle 16:51 in risposta a: I luoghi ideali milanesi crescono – benvenuto Circolo Aniasi #1936
I Luoghi Idea(li) milanesi crescono e lo fanno con l’ingresso, all’interno del progetto legalità di Via Padova, del circolo Aniasi di Milano Centro – parliamo di no slot e di ludopatie, e mettiamo in campo un’azione concreta e immediata finalizzata, da un lato, a sostenere l’amministrazione milanese a combattere la diffusione, ormai patologica a Milano, delle sale slot e, dall’altro, a diffondere la consapevolezza dei rischi legati alle ludopatie
L’ingresso del circolo Aniasi non rappresenta solo un rafforzamento del lavoro sulla legalità, ma un’estensione, in profondità e orizzontale, del lavoro di via Padova
In profondità perchè si parte da un tema fortemente legato alla legalità (la diffusione delle sale slot, appunto) per approfondirne le conseguenze concrete sulla vita quotidiana dei cittadini – parliamo di numeri del gioco e di numeri delle dipendenze.
E per arrivare a uno strumento concreto: un vademecum da mettere a disposizione di tutte le associazioni e i cittadini che stanno lavorando su questo tema, con l’obiettivo non secondario di creare una rete, prima cittadina, poi regionale e che punti al nazionaleIn orizzontale perchè entra in Luoghi Ideali un circolo di un quartiere milanese lontano dai problemi e dalle realtà di Via Padova e San Siro, e vi entra su un tema fortemente trasversale che ci permette di ragionare concretamente sui prossimi abitanti dei luoghi ideali milanesi
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Dic 2, 2014 alle 12:23 in risposta a: I luoghi ideali milanesi crescono – benvenuto Circolo Aniasi #1943
Bevenuto circolo Aniasi! Per qualsiasi problema citatemi pure (@lucioluci, proprio come twitter)
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Sono architetto-informatico appassionato di urbanistica; al XXIX Congresso INU di Cagliari è stata presentata una mia proposta nell’ambito della Call “il-paese-che-vorrei”.
Per avere una prima idea di cosa si tratta, vi invito a visitare il mio sito personale in via di costruzione: http://www.capitaledeicips.it
Al Congresso INU ho avuto l’opportunità di assistere all’intervento di Fabrizio Barca, che ho molto apprezzato; condivido in pieno le sue iniziative anche perchè le ritengo molto connesse con i ruoli e le funzioni fondamentali della mia proposta. -
Sono nuovo qui. Mi chiamo Fabrizio Bercelli, professore universitario in pensione (Un. di Bologna), volontario in un doposcuola, sono interessato ai temi della scuola, oltre che a temi più generali relativi alla crescita economica e civile. Trovo molto sensato e utile per il PD il progetto di Luoghi ideali. Non sono iscritto al PD ma mi iscriverei se fosse possibile fare qualcosa di operativo che risponda ai miei interessi. Ci ho provato ma non trovo sponde. C’è qualcuno che può aiutarmi collegandosi con me? fabrizio.bercelli@unibo.it
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